Origini del Lapinkoira
Il cane dei Sami tra tradizione e modernità
Il Lapinkoira, conosciuto internazionalmente come Finnish Lapphund e ufficialmente chiamato Suomenlapinkoira, è una delle razze nordiche più affascinanti, legata a doppio filo alla storia e alla cultura dei popoli Sami. Questo cane di media taglia, oggi apprezzato come compagno di vita e cane da famiglia, ha alle spalle una storia millenaria fatta di lavoro, adattamento e resilienza.
Un cane antico come la Lapponia
Le origini del Lapinkoira si perdono nella notte dei tempi. Resti archeologici e pitture rupestri testimoniano la presenza di cani simili già nel 7000 a.C., utilizzati dai Sami come alleati indispensabili nella vita quotidiana.
Questi popoli nomadi, abitanti della Lapponia (territorio che si estende tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia), hanno impiegato i loro cani per sorvegliare, radunare e proteggere le renne, ma anche come guardiani dei villaggi e compagni di viaggio nelle dure condizioni artiche.
Evoluzione Genetica e Ibridazione
Studi sul DNA mitocondriale hanno rivelato che il Lapinkoira appartiene alla sottoclasse d1, un lignaggio unico trovato solo nelle razze nordiche legate ai Sami, come il Lapphund Svedese, il Lapponian Herder, il Jamthund, il Norsk Elghund e l’Hällefors Elkhound. Questa sottoclasse è il risultato di un’ibridazione post-addomesticamento tra un lupo femmina e un cane maschio, avvenuta tra 480 e 3.000 anni fa. La sequenza genetica materna di lupo non trova corrispondenze altrove in Eurasia, ma è collegata a quella di un antico cane dell’Altai di 33.000 anni fa (non un diretto antenato). Questo patrimonio genetico sottolinea la stretta connessione del Lapinkoira con l’ambiente selvaggio e la sua adattabilità al rigido clima artico.
Un cane che ha rischiato di scomparire
Il Novecento non fu semplice per questa razza. Con l’arrivo della motoslitta, il ruolo del cane come ausiliario dei Sami diminuì drasticamente, mentre nuove malattie portarono a un calo della popolazione. Grazie a programmi di recupero e selezione, condotti a partire dagli anni ’40, il Lapinkoira è stato però salvato dall’estinzione e oggi è riconosciuto come un patrimonio culturale e genetico della Finlandia.
Dal cane dei Sami allo standard moderno
Per secoli il Lapinkoira non fu allevato secondo criteri estetici, ma esclusivamente per la sua utilità pratica: resistenza, agilità e capacità di affrontare il freddo intenso. Solo nel 1945 il Finnish Kennel Club decise di fissare un primo standard ufficiale, denominando la razza Lapponian Shepherd Dog.
In quella definizione rientravano sia i cani a pelo lungo sia quelli a pelo corto. Fu solo nel 1967 che la razza venne suddivisa in due linee distinte:
- Lapinkoira (Finnish Lapphund), dal mantello lungo e folto;
- Lapinporokoira (Lapponian Herder), dal mantello corto e più aderente.
Negli anni ’70 e ’80 si lavorò per affinare ulteriormente lo standard del Lapinkoira, fino a quando nel 1993 venne riconosciuto ufficialmente con il nome di Suomenlapinkoira dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale).
Il Lapinkoira oggi
Oggi il Lapinkoira mantiene intatte molte delle sue qualità originarie: è robusto, resistente, vigile e instancabile, ma allo stesso tempo si è dimostrato un compagno perfetto per la vita familiare. La sua indole socievole e il legame con l’uomo lo hanno reso una razza amata non solo in Scandinavia, ma anche in molti altri Paesi europei.
Il Lapinkoira non è solo un cane da compagnia, ma il custode di una storia millenaria, che unisce natura, cultura e tradizione. Dalle gelide distese della Lapponia alle case moderne, questo piccolo nordico porta con sé l’eredità dei Sami e la magia di un passato antico, continuando a conquistare chiunque lo incontri con il suo fascino unico e il suo cuore fedele.